venerdì 10 maggio 2019

[LibroGame] I Signori delle Tenebre - Lupo Solitario 1

Sarebbe facile cominciare dall'inizio, ma in tutta sincerità non ho memoria (cit.) dei miei primi passi nel mondo dei video/board/books games - è trascorso davvero troppo tempo. Cioè, ho alcuni ricordi di come-ho-iniziato-a-fare-cosa, tipo le prime sedute di D&D o il primo videogame, ma non ho idea di quando sia stata la prima volta che ho pensato "oh ma che figata giocare!"... diamo per scontato che ci sia nato con questa passione, ok? ("Ooh guarda il piccolo Artyus che lancia il suo primo dado!")
Posso affermare però con sicurezza che i LibriGame sono stati i primi compagni di avventure che mi hanno guidato dall'infanzia all'adolescenza e hanno, in un certo senso, preparato il campo al giocatore che sarei diventato successivamente.

Edizioni di LS1 (da sx, 1986, 2007 e 2014)

Tralasciando la collana da edicola "Scegli la tua Avventura", i primi librigame che acquistai furono quelli di Lupo Solitario, del compianto Joe Dever, in ingenuo ordine sparso. Ricordo che iniziai con il numero 7, per via del titolo (Il Castello della Morte, spettacolo!) poi realizzai che il numero sulla copertina non era messo lì a caso, e acquistai via via tutti gli altri, passando poi di collana in collana, fino ad averne la libreria piena. Sono quasi tutti ancora lì... "quasi" perchè l'amico rompipalle che se li voleva leggere a scrocco e poi non te li restituiva ce l'avevate anche voi, vero?

A quanto pare, i LibriGame stanno vivendo una seconda giovinezza, discorso valido anche per il primo numero di Lupo Solitario, I Signori delle Tenebre, che ho recentemente riscoperto grazie alla ricchissima riedizione di Raven/Vincent Books. Possiedo tre diverse edizioni di LS1, la prima E.Elle del 1986, la seconda (denominata Expanded) sempre E.Elle del 2007 e l'ultima, appunto, Raven/VB del 2014. Non è collezionismo, anche perchè non valgono una sega, semplicemente ogni volta che vedevo un'edizione nuova mi assaliva la scimmia e DOVEVO averla.
In breve, le edizioni differiscono per traduzione, illustrazioni e contenuti, e soprattutto le ultime due (2007 e 2014) aggiungono tutta la parte della battaglia al Monastero Kai (o Ramas, come preferite) e della fuga di Lupo Silenzioso che nella prima edizione era solo accennata nell'introduzione.

Banedon, prima (sx) e dopo (dx) la cura di bellezza

Mettendo da parte la nostalgia, la prima edizione è invecchiata maluccio: saranno le illustrazioni bruttine già ai tempi (vedi Banedon qui sopra, per esempio), sarà quel panzone in copertina, che dovrebbe essere il Signore delle Tenebre Zagarna, ma a me ricorda Geira, il ciccione che tenta di ipnotizzare KenShiro (guardate qui), sarà per la traduzione vintage... diciamolo, la collana risultava poco attraente allora, figuriamoci oggi.

Ed è qui che ho apprezzato il lavoro dei nuovi editori, che hanno presentato un cartonato deluxe, dal prezzo non popolare chiaramente rivolto agli appassionati nostalgici ormai negli 'anta ma che strizza l'occhio anche al millenial di turno. All'inizio ho storto il naso, lo confesso (17 euri per un librogame?!? Sacrilegiooooo!), ma mi sono dovuto ricredere: le nuove illustrazioni interne (qui riproposte, essendo già nuove nella versione Expanded) sono finalmente degne, la mappa nel retrocopertina è spettacolare e anche le stesse copertine sono davvero molto belle, quindi complimenti agli autori Richard Longmore, Francesco Mattioli e Alberto Dal Lago. E ve lo dice uno che non ama i cartonati, avrei preferito il formato della Expanded, più scomodo da leggere ma più tascabile e, ovviamente, più economico. La nuova traduzione, ça va sans dire, è aggiornata e al passo coi tempi... tutto  sommato, quindi, mi sento di affermare che il prezzo è giustificato dal lavoro che è stato svolto in sede di produzione.

A proposito di scontri difficili...

Ma la storia? E il gioco?
Sorteggiare numeri sulla Tabella del Destino è sempre un piacere (a patto di non barare, comprensibile averlo fatto da ragazzini, ma non da adulti vaccinati e abituati alle sfide), e utilizzare un d10 non è la stessa cosa, fidatevi, non solo a causa delle diverse percentuali di successo o fallimento. Il sistema di gioco è sempre quello, è invecchiato benissimo e si adatta perfettamente alle esigenze della trama, che finalmente ci fa vivere in prima persona l'attacco al Monastero da parte dei sottoposti di Zagarna (Giak, Drakkar e Kraan come se piovessero, letteralmente) per poi mollarci in un territorio brulicante di nemici, che ci vede impegnati nel trovare la strada verso Holmgard per avvertire il Re del pericolo che incombe sull'intero Sommerlund. Ho trovato la difficoltà piuttosto alta, soprattutto in un paio di scontri, difatti pare che nell'ultima ristampa l'editore abbia corretto il tiro verso il basso. A me non dispiace, un gioco in solitario non deve essere troppo semplice, altrimenti annoia e viene ben presto dimenticato.
Certo, magari si potevano evitare quelle insta-death da botta di sfiga, tipo arrivare quasi alla fine e cadere nel vuoto per un tiro un po' complicato, che possono risultare frustanti soprattutto se, come me, a ogni morte lo ricominciate da capo... tirando le somme, ho impiegato quasi un mese per finirlo da capo a fondo senza morire. Nonostante le riletture, non ho scovato tutti i percorsi (come cavolo si fa ad arrivare al villaggio dove si prende la quest per riparare il Mulino?) e ciò non può essere che un bene.
Confermo quindi di averlo apprezzato, mi ha fatto decisamente tornare la voglia di ripercorrere nuovamente le gesta del nostro amato Lupacchiotto, tanto che mi sono già accaparrato i primi 5 numeri, giusto per concludere la prima serie Kai. Lo consiglio? Assolutamente sì, anche se lo ritengo sicuramente più appetibile per i veterani delle edizioni E.Elle che per un completo neofita.

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