Il
2021 è agli sgoccioli, finalmente. Il
Covid è passato (vedi ultimo
post) senza fare troppi danni e anche quest'anno
maledetto, almeno per me, se ne sta per andare. Di
soddisfazioni il 2021 ne ha date davvero poche, anzi quasi
nessuna. Suvvia, non sono qui per parlare di
sfighe, ma per comunicarvi che l'ultimo
libro letto dell'anno è stato il
sesto capitolo della saga del nostro amato
lupacchiotto, a distanza di più o meno nove mesi dal precedente. Vi racconterò, dunque, quello che questo libro mi ha lasciato, partendo dalla
premessa più doverosa. Non siamo più gli
sfigatelli Kai dei primi libri ma nel quinto capitolo, come ben sapete, Lupo Solitario ha recuperato il libro del
MagnaKai (o Arti
Ramastan se siete nostalgici) che ci aprirà finalmente le porte a nuovi e
devastanti poteri.
Sono passati tre anni da quell'ultima avventura, e Lupo Solitario nel frattempo cosa ha fatto? Naturalmente si è impegnato anime e corpo nella lettura dell'importantissimo tomo e, badate bene, dopo TRE lunghi anni a perdere diottrie sul fottutissimo libro, è riuscito a imparare ben TRE nuove abilità MagnaKai, alla stupefacente media di una abilità l'anno. Battute a parte, l'impavido eroe si rende presto conto che da solo non potrà mai riuscire a raggiungere la sapienza dei Grandi Maestri e quindi capisce che serve altro: le Pietre della Sapienza, sostanzialmente degli oggetti magici di grande potere nei quali sono racchiuse le antiche sapienze Kai.
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Le due edizioni in mio possesso: a sx E.Elle (1987) e a dx Raven/Vincent (2015) |