sabato 25 giugno 2022

[RetroGame] Le Terre Sapienti: il Trono del Caos

Inauguriamo un nuovo tag con un post che avrei voluto scrivere da un sacco di tempo, ma per un motivo o per un altro ho sempre rimandato. In questi giorni di profonda canicola, vorrei fare un brevissimo escursus tornando indietro nel tempo a mille anni fa, in un estate simile a questa, quando io, ragazzino imberbe appena promosso in seconda superiore, acquistai il mio PRIMO videogioco con i sudatissimi risparmi. Sudatissimi è dire poco, perchè al tempo un gioco per PC non costava meno di 99.000 lire e 99.000 erano una MONTAGNA di soldi per uno studente. Lo avevo visto in vetrina nell'unico negozio di giochi della mia città ma già lo conoscevo grazie alla recensione su The Games Machine (ricordo ancora che prese un sonoro 93/100) e per averlo provato per vie traverse (pregai in ginocchio lo spacciatore dell'epoca perchè me lo facesse copiare). Dopo aver giocato e finito i primi due Eye of the Beholder ed essere rimasto deluso dal terzo capitolo (non più affidato agli storici sviluppatori, Westwood Studios) era tutto ciò che desideravo in quell'estate del 1993: chiudermi in camera e giocarlo fino a farmi sanguinare gli occhi.
Sto parlando del primo capitolo della saga di Lands of Lore, The Throne of Chaos.

Dopo quasi trent'anni, custodisco ancora molto gelosamente la scatola originale

Possedevo un PC IBM compatibile (il processore era un 80386 a 40MHz se non ricordo male) acquistato l'anno precedente, il mio primo computer desktop. La capienza dell'hard disk era di 80 MB (avete capito bene, MEGA non GIGA) e il gioco risiedeva in 8 scintillanti dischetti da 3,5" pollici per un totale di circa 11 MB di dati. Non avevo scheda audio - un lusso costosissimo all'epoca - e quindi i suoni erano i brrring! prrring! sdlogn! sdlong! dello speaker interno, più fastidiosi che utili.  Dopo un'interminabile procedura di installazione, lanciato l'eseguibile si entrava in un mondo fantastico dove la grafica pareva quanto di più bello avessi mai visto e la sequenza iniziale un film hollywoodiano (non dimenticherò mai l'animazione della cavallo che attraversa il ponte levatoio di Gladstone Keep). E il gioco? Molto cristallino. Tre statistiche per i PG, inventario condiviso, barra del mana e della salute, pergamena degli incantesimi accessibile a tutti e, udite udite, mappa in tempo reale (mai più carta e matita per non perdersi!). Iniziò a giocarlo persino mio fratello, poco avvezzo sia al PC che ai videogames, per dire quanto fosse semplice e coinvolgente.

La versione odierna su GOG, che gira su DosBox in 1024x768

L'ho ripreso in mano lo scorso anno per un tentativo malriuscito di live streaming su Twitch, ma non è detto che prima o poi non riesca a fare una run (il prossimo anno per il trentennale? Chissà) e pubblicare tutto sul mio canale YouTube. Dalla run parziale dell'anno scorso ricordo che il gioco è invecchiato abbastanza bene, la grafica pixellosa rimane gradevole e giocarlo con audio e doppiaggio (uscì successivamente in versione CD) non è più un lusso. Tra l'altro, il doppiatore di King Richard è il famoso capt. Picard di Star Trek, al secolo Patrick Stewart.

Ssperando di non violare nessun copyright, vi lascio con lo screen della copertina di TGM dell'epoca, trovata in rete, dato che la rivista cartacea che possedevo è sparita dopo n-mila trascolchi: si tratta del numero 55, datato luglio/agosto 1993. Vi ho sbloccato un ricordo?

Lands of Lore, Day of the Tentacle, F1 Challenge... che numero, ragazzi!


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