venerdì 5 febbraio 2021

[Libri] Se scorre il sangue

Ho concluso di leggere ieri sera l'ultima fatica pubblicata dallo Zio, la raccolta di racconti che dà il titolo a questo post. Mi è stata regalta a Natale dalla cara mogliettina (smack, quanto ti voglio bene!), che ben sa quali siano i miei gusti in fatto di libri. Si tratta di una raccolta di racconti, quattro, alle quali il buon Stephen ci ha abituati, dato che in carriera ne ha pubblicate ben undici. Io adoro leggere racconti, quasi quanto i romanzi: un romanzo è come una buona torta fatta in casa. Appena esce dal forno, la assaggi per sentire se è venuta bene, e se ti piace, ne mangi un po' tutti i giorni, a colazione o dopo cena, assaporandone ogni briciola. Il racconto lo paragonerei invece a un buon caffè: sbam! qualcosa che ti deve dare energia, che ti deve svegliare subito e in fretta e catturare velocemente perchè le pagine sono poche. Glup! Lo bevi e ne vorresti subito un altro perchè quel gusto che ti rimane in bocca è talmente buono che non fai in tempo a gustarlo che è già svanito.

Le due cover, italiana e americana.

Metafore a parte (o paragoni? come penserebbe il buon Drew, protagonista del racconto "Ratto"), inizio col mettere in chiaro che questi racconti mi sono piaciuti. Io sono un maledetto fanboy (cit.) del Re, quindi faccio poco testo perchè potrebbe scrivere anche delle boiate (e ne ha scritte, francamente) che comunque le leggerei e probabilmente mi piacerebbero pure. Cercherò comunque di essere obiettivo e vi racconterò, spoiler free, ciò che mi ha lasciato questo libro. Mi azzardo a mettere qualche voto, ma badate bene, non sono recensioni: è semplicemente il voto di quanto il libro mi abbia colpito (positivamente :) da 1 a 10.

Il primo racconto, Il telefono del signor Harrigan, narra di un'amicizia tra un vecchio signore in pensione e il ragazzino che gli legge i libri e gli annaffia le piante nel tempo libero. Grazie a un vecchio iPhone, questa amicizia è destinata a durare... più a lungo del previsto (è il miglior riassunto che mi venga in mente senza spoiler). A tratti commovente, lo posizionerei tra una ghost story e un horror, anche se di horror c'è poco. Mi stupisco ogni volta di come lo Zio riesca a descrivere in maniera così fedele lo stato d'animo dei bambini. Forse è ancora un po' bambino anche lui, non me lo spiego altrimenti... io ci vado a nozze, figuriamoci, non c'è nessuno più bambinone di me. Voto: 8.

Il secondo si intitola La vita di Chuck. Racconto un po' particolare, che non si capisce finchè non lo si legge per intero... e anche alla fine, non mi è stato del tutto chiaro. Immaginiamo che dentro la nostra anima si nascondi un piccolo universo. Un piccolo universo, ma sul serio, per DAVVERO. Quindi stelle, pianeti, la terra, gente che va a lavorare, guerre, soldi, politica... cosa succede a questo mini universo quando si muore?  Tutte le persone all'interno muoiono con noi? O qualcosa sopravvive? Diciamo che nella mia modesta opinione, questo è il racconto che mi è parso il meno riuscito dei quattro. Mi è stato un po' indigesto il fatto di non capire dove si volesse andare a parare. Voto: 6

Il terzo, e il più bello senza dubbio, è Se scorre il sangue e riprende un personaggio che King dice di amare molto, Holly Gibney, già vista in The Outsider e nella trilogia di Mr. Mercedes. Ecco, se non avete letto The Outsider rimediate subito prima di leggere questo racconto, perchè è una specie di seguito, o comunque ci sono un sacco di riferimenti. Qua siamo nell'horror che piace a me, quello della caccia alle creature fantastiche (mostri & simili) e quindi è stato un piacere ritrovare Holly e seguirla in questa paurosissima avventura. Se devo trovare il pelo nell'uovo, forse nel twist finale accadono un po' troppe coincidenze... ma ci sta, dai, è fiction, per la miseria! Voto: 10 (Diesci!)

L'ultimo racconto, Ratto, è davvero geniale. Uno scrittore in crisi ha un'idea folgorante per un nuovo romanzo e molla tutto per andare a isolarsi in un vecchio cottage di montagna a scrivere in santa pace. Peccato che stia arrivando una terribile tempesta, e c'è il pericolo che il nostro buon Drew non riesca più a tornare a casa... sano di mente. Succosissimo racconto, del quale ho apprezzato particolarmente il modo in cui lo scrittore è ossessionato dalla sua opera (probabilmente un'esperienza diretta dello stesso King, chissà). Finale un po telefonato. Voto: 8

Per concludere, ricordandovi che per me Stephen King è DIO (per la citazione vedi qui), non posso che consigliarvi la lettura del libro. Del resto, come mi ripeto ogni volta che inizio un suo libro, leggere lo Zio è come tornare a casa.

- La citazione:
"Meglio usare una metafora diversa. Sempre ammesso che quella che aveva appena usato fosse una metafora. Drew non ne era del tutto certo. Forse era solo un paragone... una comparativa... non ricordava quale fosse il termine esatto. No, era una metafora. Ne era sicuro. Quasi."


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