domenica 19 aprile 2020

[GdR] C'è voluta la quarantena (D&D inside)

Solamente un evento eccezionale poteva riunire un vecchio gruppo di giocatori di ruolo che ormai aveva perso per strada il proprio hobby, risucchiato nella spirale lavoro-famiglia-figli e che non immaginava certo di poter tornare a giocare, se non in età pensionabile.
Invece, a causa della pandemia globale che stiamo vivendo, tutto ciò si è reso possibile, e venerdì scorso un gruppetto di quattro irriducibili ha giocato una memorabile prima seduta all'avventura introduttiva della quinta edizione del più famoso gioco di ruolo del mondo.
Ma andiamo con ordine.


Imprescindibili.

Tutto è nato dall'iniziativa di un amico, che in questi giorni giocava online con i propri nipoti, cercando di avvicinare una nuova generazione al gioco di ruolo e alle regole base, tramite la mitica Scatola Rossa. Insomma, per farvela breve, ci ha mostrato come, tramite un buon microfono, si potesse ruolare a distanza tramite il portale Roll20. Ovviamente la prima reazione è stata "eh ma non riusciremo mai a metterci d'accordo tutti assieme" cosa che puntualmente è stata smentita, dato che è bastata la registrazione al portale e una decina di minuti di test con un collegamento a tarda sera per farci assalire da una scimmia sopita da anni.

Roll20, indispensabile durante la quarantena.

Così, da buon DM, mi sono munito di Starter Set della 5° Edizione, dove assieme a un regolamento "light" c'è anche una corposa avventura introduttiva, "Le Miniere di Phandelver" (possedevo comunque anche i tre manuali base, acquistati nel 2017 e lasciati a prender polvere fino a oggi). Non nego che mi sarebbe piaciuto avere tempo (e voglia) di creare un'ambientazione da zero e gettare le basi per una campagna epica scritta di mio pugno... ma la comodità di aver avuto tutto già pronto probabilmente è stato un grosso incentivo a cominciare da subito e senza indugi, che si sarebbero potuti rivelare fatali (quando si dice "prendere la palla al balzo"). Il tempo di condividere le schede pregenerate, scegliere i PG e aggiustare un po' l'avventura (un giocatore ne aveva già iniziata una parte anni fa), ci siamo incredibilmente messi d'accordo in tempo zero (previo consenso delle mogli e figli permettendo, ovviamente, che lo dico a fare) e abbiamo passato un paio d'ore piuttosto dense, muovendo i primi passi in questa edizione che ci è parsa da subito molto convincente.

La perfetta postazione del DM (online).

Il gruppo di avventurieri è composto da un umano guerriero, un nano chierico e un elfo mago, ai quali ho appioppato un PNG umano, un mercenario piuttosto ambiguo di nome Barsa, il cui soprannome, Cavapelle, è tutto un programma. Assoldati per un semplice lavoretto di scorta, nel quale un carro pieno di merci doveva raggiungere indenne un avamposto mercantile, i personaggi sono costretti fin da subito ad affrontare il terrore di un drago in volo che, letteralmente, si è pappato i buoi che trainavano il carro. Da qui un susseguirsi di emozioni, tra strane sparizioni, imboscate goblin e misteriosi individui.
Due ore volate, e il mattino successivo tutti su WhatsApp a complimentarci della bella seduta, che è andata via liscia nonostante un po' di ruggine da parte mia: a parte una mezza volta, non "masterizzavo" un gruppo da parecchi anni, ma queste cose sono come la bicicletta, non si scordano mai.
Mi rendo conto che non è proprio l'argomento di questo blog, dato che mi ero prefissato di parlare e raccontare di giochi in solitario, ma volevo condividere con voi questa bella emozione, che mi ha riportato indietro negli anni, quando ruolare per sette ore di fila era come bere dell'acqua.

Un'avventura entry level, ma piuttosto articolata.

Che sia stata l'avventura di una sera o l'inizio di una campagna vera e propria, lo sapremo solo in futuro, ma il divertimento è stato sano, e più "maturo" di come ricordavo, senza disgressioni, battute sghignazzanti o cellulari e social network a distrarci, frutto sicuramente dei nostri 'anta sulle spalle.
In una situazione difficile come quella attuale, questa serata è stata davvero un toccasana, ma la cosa più bella è stata la frase di mia moglie, a serata conclusa: dovreste farlo più spesso, mi ha detto, perchè è stato bello vedere come vi divertivate.


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